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Sui passi di Romano Guardini

- una mappa interattiva di alcuni itinerari -


Introduzione

Viaggiare è conoscere. Così fu nello stile romantico. L'inizio dell'epoca moderna è determinato dalla scoperta dell'America, nel 1492. Ancor prima, i trovatori medioevali incontrarono le parlate locali che divennero lingue nazionali. Le nazioni d'Europa erano scaturite dalle migrazioni dei popoli del Nord che si erano scontrate con la Roma imperiale e conquistatrice. La nostra civiltà occidentale ha la sua matrice di pensiero e cultura dai mari della Grecia, mentre il popolo eletto, in cui sorse il Cristianesimo, inizia con l'uscita di Abramo da Ur dei Caldei e riceve la sua legge nell'esodo dall'Egitto.
Romano Guardini fu un pellegrino in tutti i sensi: da quando, ad appena un anno, la famiglia si trasferì in Germania, e poi con la sua doppia appartenenza culturale fra Italia e Germania, risolta nel sentirsi europeo. Fu un viaggiatore costante fra Germania e Italia e questo costituì per lui, come era stato per Dante, il modello per comprendere il suo tempo e per indicare il compito dell'uomo in un terribile periodo storico.

Conclusione

Un uomo non è soltanto vita, un uomo vede e gli si schiudono orizzonti nuovi; nello stesso tempo si rende conto dei suoi limiti. Il limite accettato diventa rapporto interiore di forse. Se accettiamo il limite rifiutiamo l’infinità, ma abbiamo in cambio la pienezza di significato, mediante il compimento.
(R. Guardini, L’opposizione polare in Scritti di metodologia filosofica Opera Omnia I, ed Morcelliana Bs 2007, p. 235).

Autori del progetto europeo Sui passi di Romano Guardini: Elisabetta Berlaffa, Luigi Albano Berlaffa, Giuseppe Maria Casara, Claudia Cristoforetti, Luigino da Meda, Giuliana Fabris, Marc Griesser, Ermenegildo Mazzocato, Sara Mazzocato, Johannes Modesto, Alessandro Vallin.

Foto: Archivio Associazione culturale Romano Guardini - Isola Vicentina.
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